Cosa fa la differenza in un viaggio?

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         28 ago 2019 07:59
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COSA, O MEGLIO CHI FA LA DIFFERENZA IN UN VIAGGIO?


Sono come le scimmie, curiosa per natura! Soprattutto quando viaggio... Voglio sempre sapere tutto del posto in cui vado, storia, cultura, natura, gente, tradizioni, cose da fare e chi più ne ha più ne metta!
Negli anni, girando in diverse parti del pianeta, ho trovato un comune denominatore: le persone. Forse non ci diamo abbastanza peso perché nei pochi giorni in cui ci fermiamo in una destinazione abbiamo il naso dentro la guida, la mano attaccata allo smartphone, le gambe che vanno avanti da sole e la testa che ruota di qua e di là per carpire quante più cose possibili. 
Eppure lo sai chi sono i migliori custodi dei luoghi? Le persone, gli abitanti. Sono loro i detentori dei segreti che ti rivelano l'animo di un territorio. Sono loro che fanno la differenza.

I CARNIA GREETERS

Nel mio viaggio in Carnia (il primo, ora non li conto più sulle dita!) ho scoperto che qui ci sono addirittura dei volontari locali che si mettono a disposizione dei turisti per far scoprire loro i luoghi del cuore. Si chiamano Carnia Greeters e fanno parte di un network globale di persone che scelgono di far conoscere una destinazione semplicemente per amore per la propria terra. 
Angoli nascosti e leggende, erbe selvatiche e versi di animali, cultura locale e modi di dire. Ognuno di loro ha una propria passione che condivide con chi vorrà prendere parte alle loro escursioni. Si muovono sempre al di fuori delle rotte turistiche e chiamarle passeggiate è riduttivo. Le definirei più che altro esperienze!

UN'ESPERIENZA PERSONALE

Ad Arta Terme ho conosciuto Daniela e Cristina, due Greeter. Si muovono sempre insieme, le chiamano Cip&Ciop, e a fine giornata posso confermare che una completa l'altra. Prima di partire per un piccolo giro nei prati sopra il paese, davanti a un buon caffè e una fetta di torta rigorosamente fatta da loro, mi raccontano che ogni anno propongono delle escursioni con tematiche differenti e quest'anno la protagonista è l'acqua. Il principio, la vita, l'origine, il collegamento. Non la puoi afferrare, ma la puoi ammirare e lasciarti sedurre. Da Piano d'Arta ci dirigiamo quindi verso il rio Randice, per sentire se ha qualcosa da dirci. 

Ogni stagione e ogni luogo ha qui una sua magia, di colori, suoni profumi e storia. Entriamo nel bosco di Tistigneit, che in autunno si veste di aranciato e bruno e le cui foglie atterrate e chiacchierone fanno musica con gli “Sbilfs” curiosi (i folletti di queste zone). Profumati muschi e funghi stuzzicano l'olfatto. 
Sbuchiamo nei prati di Lauge, dove si apre la vista sul cielo e sulla valle del But, le Alpi carniche fanno da cornice. Respiro l'aria pulita a pieni polmoni e ho la sensazione che l’anima si elevi su su fino alle nuvole che ci fanno l'occhiolino. Che spettacolo!
Il sentiero rientra brevemente nel bosco per condurci finalmente al rio Randice: acqua fresca e limpida, che ci fa dono a volte dei fossili del M.te Cucco, storia di un mare da cui siamo nati. Attenzione a non raccoglierli, rischieremmo di ritrovarci in casa uno Sbilfo dispettoso! L'acqua scorre veloce e impetuosa. Porta via tutti i cattivi pensieri e ricollega lo spirito all'origine, dove tutto ha inizio, dove ti senti puro e non oppresso dalle fatiche della vita, dove hai l'impressione che sia tutto nelle tue mani. È così, ma a volte ce ne dimentichiamo. Faccio tesoro di queste sensazioni, le nascondo in un fazzolettino che metto in tasca, voglio portarle con me per un bel po'. 
Cristina e Daniela sono giocose e amano tirare fuori il bambino che tutti portiamo dentro. Così mi convincono a costruire delle piramidi coi sassi, un ‘totem’ per viaggiatori, un segno del nostro passaggio. È questa la base del sentiero per il magico e secolare bosco del Lander, profumato di resine, abitato da scoiattoli, picchi, ghiandaie, fringuelli, cardellini, insetti, fragole e more di rovo. Noi però scendiamo giù, verso gli Alzeri: un tuffo nella storia di cavalieri medioevali, pellegrini e commercianti che parlavano tante lingue e riposavano nel romitorio. Oltre alla chiesa infatti ci sono degli scavi archeologici che testimoniamo il loro passaggio. Da qui passa la millenaria via Julia Augusta, dai ciottoli consunti ma ancora vivi. Se appoggi l'orecchio al pavimento puoi sentire ancora il rumore degli zoccoli dei cavalli che annunciava l'arrivo dei cavalieri. 

Siamo ormai sulla via del ritorno e chiacchieriamo come dei vecchi amici. Ma non credere di essere solo spettatore della loro storia, sarai sempre coinvolto. Non è raro che Cristina e Daniela restino in contatto con i loro ospiti; uno dei valori fondamentali dei Greeters è lo scambio: di culture, di conoscenze, di passioni. Quindi mi ritrovo a rispondere a sacco di domande e a confrontarmi su usi e costumi, modi di dire e aneddoti.
Finalmente delle persone curiose come me!


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