Un Consorzio fatto di persone

Arta Terme

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         11 ott 2021 18:35
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CONSORZIO TURISTICO

DI ARTA TERME

I PROTAGONISTI


A fare della Carnia un territorio magico, non è solo la natura ma sono anche quei volti, quella ostinazione e quella passione che contraddistingue i suoi abitanti: chi ci è nato e cresciuto e chi l'ha scelta come propria casa.

Il Consorzio turistico di Arta Terme ha un progetto ambizioso, che non potrebbe esistere senza le persone che lo compongono. 
È come un puzzle composto di molte tessere, ognuna delle quali da il proprio apporto contribuendo a dare una marcia in più a questa destinazione che ha tanta voglia di crescere.

Enrico Caracciolo - direttore di Itinerari e Luoghi - li ha intervistati uno ad uno.

FABRIZIO ANTONELLI – Terme di Arta
Non so come sarà la Carnia in futuro ma ho la sensazione che valori radicati come ambiente e genuina accoglienza rimarranno integri. Benvenuti in una terra antica, vera, aspra e sincera che si mostra per quella che è, senza filtri. La Carnia mi fa pensare a My Life dei Beatles: “ci sono posti che ricorderò per tutta la mia vita”, posti legati agli affetti che non si perdono mai…
Il suono di Arta è quello dell’acqua che genera energia e movimento, acqua cristallina di sorgente, abbraccio caldo e liquido alle terme, incessante fragore e voce della But. Madre Natura scandisce i tempi e l’uomo qui è ancora un gradito ospite che parla sottovoce e cammina in punta di piedi.




PAOLA CIMENTI – Hotel Miramonti
La Carnia è ancora più bella se proiettata nel futuro con lo sguardo dei giovani. Le lunghe e statiche villeggiature sono archeologia del turismo dell’800 e del ‘900. Negli ultimi anni si è sviluppata una coscienza che mette la salubrità dell’ambiente e degli stili di vita al primo posto; le città sono sempre più complicate da vivere e oggi i ragazzi hanno un atteggiamento più consapevole verso i valori ispirati da Madre Natura. Le nuove generazioni poi hanno gli strumenti giusti per raccontare questi territori e la Carnia offre situazioni ideali per chi ama circondarsi di spazi integri e vivere con dinamismo la montagna e scoprire le tradizioni gastronomiche dei luoghi. Ad Arta Terme comincia un viaggio che regala natura, vedute indimenticabili, borghi di montagna, pievi silenziose. Adoro gli animali e il senso di libertà dei cavalli racconta lo spirito della Carnia.




DANIELA DI RONCO – B&B Sott i Volz
Ho trasformato la mia casa in un angolo di ospitalità per raccontare la Carnia e per ascoltare storie di altri luoghi. Si perché l’ospitalità per me è scambio, ascolto, incontro. Quando ho aperto le porte di Sott i Volz qualcuno mi diceva: “Chi pensi che venga qui… Non c’è niente”. Invece io vedevo un mondo tutto da scoprire e soprattutto da vivere. Un mondo verde che ti entra dentro, accogliente e ospitale. Essere carnici significa saper raccontare con delicatezza gli stati d’animo, la forza e gli elementi di questi luoghi. Non a caso sono una “Greeter” che ama dare ai miei ospiti le chiavi per scoprire questo mondo partendo da Piano d’Arta, e precisamente dove il pratone di Lauge si fonde col bosco. Arta è anche la trasparenza dell’acqua, che leviga e sposta le pietre, che canta in continuazione. Mi sento in sintonia con la Carnia quando creo oggetti in ceramica con le mie mani: assisto alla trasformazione grazie alla forza di aria, acqua, terra e fuoco. 




MARINELLA GARDEL – Hotel Gardel
Arta Terme è un palcoscenico in cui si rappresenta la trasformazione del turismo e il cambiamento generazionale. Un filo di malinconia ma anche uno sguardo verso un futuro più dinamico attraversano lo spirito del luogo. Le Terme sono il simbolo di questo cambiamento: nate come luogo di cura oggi aprono al wellness e al benessere inteso come opportunità di vivere la bellezza di questo territorio partendo da una sorgente antica. Il ponte verso il futuro passa attraverso la strada della rigenerazione umana delle nostre piccole comunità. Se chiudo gli occhi Arta Terme mi appare verde con le lucciole che danzano nel silenzio. Il mio luogo del cuore è a due passi, presso la chiesetta di Chiusini dove da bambini giocavamo a nascondino nei covoni del fieno. È il luogo del raccoglimento, una porta che quando si chiude “ci siamo solo noi”.




GIANNA GARDEL – Hotel Gardel
Il mio sogno era fare la poliziotta ma alla fine la” ragion di famiglia” ha prevalso e l’albergo è diventata la mia scuola di vita. Mi ha dato tanto e io in cambio gli ho dato passione e impegno per far sì che questo luogo diventasse un simbolo dell’ospitalità carnica. È questa la mission della famiglia Gardel e del nostro albergo che ha osservato i mutamenti e gli sbalzi d’umore, crisi e gioie del turismo che nelle sue espressioni racconta i diversi momenti storici che viviamo. Qui il turismo ha una storia antica e Arta è sempre stata meta ambita per respirare benessere; basti pensare a Carducci che veniva qui per risollevarsi dalle sue depressioni. Passato e futuro di Arta si incontrano alle Terme: nel parco il senso della vita e del tempo che passa si materializza nel continuo fluire dell’acqua, nei bimbi che giocano in uno spazio verde tra cristalline sorgenti termali e l’energia torrentizia della But.




LUCIANA GARDEL – Hotel Gardel
In cucina mi sento bene perché è il luogo che unisce le mie radici familiari con il piacere di raccontare la mia terra con il cibo, con creatività, ma anche ordine e rigore. Da bambina andavo dalla nonna a Cleulis per raccogliere le erbe e poi preparare i Cjarsons, È una ricetta bellissima e il piatto che meglio di ogni altro sintetizza la Carnia. La base è sempre la stessa (impasto per il raviolo) e rappresenta la ritualità della tradizione, mentre li altri ingredienti, a partire dalle erbe, sono patrimonio di ogni famiglia e simbolo di diversità e contaminazione. I Cjarsons sono un piatto unico e identitario ma parlano tante lingue, proprio come la Carnia attraversata da romani, veneti, austro-ungarici e cosacchi. Il simbolo di questa terra meravigliosa sono le donne che rimanevano, mentre gli uomini partivano. Paradossalmente nella loro stanzialità le donne carniche hanno sviluppato un autentico senso di integrazione, “viaggiando” di più dei mariti, sempre in giro. L’emozione dei ricordi nelle ricette tradizionali è forte ma è facile perderla vivendo di corsa. Fuori di qui il mio luogo del cuore è il bosco. Mi piace andarci prima che sorga il sole, con i primi chiarori dell’alba: è il momento che scioglie tutte le paure e ti regala l’energia per iniziare una nuova, bella giornata.




IRIS MATTIA - B&B Claf di Violin
È tutta colpa di Cristina! Pensavo potesse essere solo la casa per gli amici, ma lei che fa amicizia col mondo intero, ha portato il mondo a casa mia; e ora Claf di Violin è un angolo di Carnia dove viandanti e viaggiatori vengono per scoprire la purezza assoluta del silenzio carnico, una dimensione difficile da raccontare. “Tu non sai cos’è il silenzio” dicevo ad un amico che quando è venuto a trovarmi mi ha risposto: “Adesso lo so”. Queste montagne ti portano in una dimensione “altra” ma a ben vedere sei a pochi minuti da Udine, Venezia, Trieste e l’Austria. Poi la Carnia vale un viaggio solo per assaggiare il frico, una leggenda fatta di patate e formaggio che ti regala il profumo d’alpeggio e il sapore di questa terra. La mia Carnia preferita? Il giardino del Claf di Violin, piccola oasi di pace e di amicizia dove il silenzio deve fare i conti con sussurri, storie, baci e abbracci. Qui ci conosciamo tutti. Qui c’è tutto quel che serve per viver bene.




GIOVANNI LOWENTHAL – Hotel Park Oasi
No va ben tornȃ a man scjassant (non va bene tornare a mani vuote) è il mio motto. Bello camminare in montagna ma ancora meglio raccogliere! Mi piace andare per radicchio e percorrere l’anello delle malghe. Il giro finisce sempre in cucina dove metto a frutto le mie camminate, magari preparando le Lunette al radicchio di montagna che mi affascina particolarmente. E poi aglio di montagna, funghi, asparagi e tarassaco che costituiscono i tesori della mia dispensa insieme a sciroppi, grappe e marmellate. La mia cucina inizia con il raccolto e la condivisione con amici cuochi con cui scambio esperienze e progetti. Servire un piatto è solo l’atto finale di un percorso e un modo per invitare viaggiatori e turisti a entrare in sintonia con la natura e la tranquillità di Arta. Ogni ricetta ha una storia che può essere compresa solo calandosi nei ritmi di queste montagne. La mia soddisfazione più grande? Osservare i miei ospiti che si trasformano quando si siedono a tavola riscoprendo il valore della lentezza.




ANDREA SCARDACI – Despar
Provo un senso gratitudine per la comunità di Arta che mi ha accolto benissimo dandomi l’opportunità di lavorare integrandomi con i valori unici di questo territorio. Il supermercato è il simbolo del mercato globale ma la mia carta vincente è accogliere in questo luogo i piccoli produttori della Carnia valorizzando anche realtà di nicchia: birra di Mont, formaggi della Val Pesarina, burro di Sutrio, biscotti di Enemonzo, grappa di Cabia, biscotti esse di Raveo, grissini di Timau; oppure vogliamo parlare del salame affumicato tipico della Carnia? Lo scaffale del mio supermercato è un “ufficio informazioni” del territorio e offre una chiave di lettura che racconta antiche tradizioni e suggestioni per gite indimenticabili. Nel mio piccolo manifesto la mia gratitudine alla comunità locale sostenendo iniziative per il sociale ed eventi. E quando voglio sentire l’essenza di Carnia vado a Cabia dove con un solo colpo d’occhio abbraccio tutta la valle da Sutrio a Tolmezzo. E poi la chiesetta di Taviele: Silenzio, intimità, Carnia.



CHIARA GORTANI – Grand Hotel Gortani
La Carnia è il cuore verde dell’Europa e il suo piccolo grande mondo è un compendio dell’universo: mare, montagna, colline, eccellenti produzioni agroalimentari; tutto in pochi chilometri dove il turismo di massa non è mai arrivato. La Carnia è donna: altruista e generosa ma anche molto rigorosa ispirata da una grande forza interiore e senso di autonomia. Le donne carniche hanno subito assenze prolungate di uomini viaggiatori per esigenze lavorative; sono state le colonne di intere famiglie. Terra di emigrazioni, partenze e ritorni, sogna la rigenerazione delle nostre comunità fatte di gente ospitale per natura. La quiete che aleggia a Tistigneit trasforma le montagne in un mare di pace e riequilibra naturalmente le mie energie. Il viaggio carnico che inizia da Arta non può prescindere da due luoghi come la Pieve di San Pietro e l’orto botanico della Polse che narra tutto il nostro grande patrimonio erboristico. 




ANGELO DEMEZ – Appartamenti Demetz
La Carnia è un mondo antico e intimo che regala momenti di grande autenticità. Originario della Val Gardena, sono venuto qui nel 1964 con Clelia, l’amore della mia vita. Dovevamo rimanere pochi mesi ma sono ancora qui… Lei è non c’è più ma io rimango ad Arta perché la Carnia è un paesaggio umano che regala cordialità, sorrisi e affabilità. Le porte sono aperte e una fetta di salame e un buon bicchiere di vino non mancano mai. Arta significa acqua termale, malghe, sentieri di montagna e piccoli borghi; ma soprattutto esperienze vere. Come andare alla messa a Rivalpo dove la gente di Carnia canta con lo stesso vigore ed entusiasmo di 50 anni fa, immersi in un’atmosfera irreale che ti lascia addosso un diffuso senso di benessere interiore.




LUIGI E LUDOVICA – Pizza Grill & Maccaroni
La Carnia è terra di transiti e migrazioni. Noi siamo arrivati qui dal profondo sud e portiamo tra queste montagne profumi e sapori di Puglia. Offriamo a questo territorio le nostre radici e una cucina mediterranea e solare: pizza, panzerotti, pasta fatta in casa, arrosticini e latticini. Arta Terme è la base ideale per scoprire una terra immersa nel silenzio, la meta giusta per staccare la spina e scappare dal mondo che corre e sembra non fermarsi mai. Qui ti fermi davvero e assapori il gusto di stare con te stesso: relax ma anche movimento perché ovunque ti giri trovi un sentiero che raggiunge creste, pievi, malghe e vallate silenziose. 




CRISTINA PESAMOSCA – B&B Profum di Bosc
Profum di Bosc nasce in Uzbekistan, dove ho trovato questa teiera. In quel momento mi sono immaginata il mio B&B in Carnia e la teiera sarebbe stato il primo pezzo. Era solo un sogno, ma sei anni dopo ho aperto le porte di casa mia ai viaggiatori. Sono viaggiatrice e “Greeter”: mi piace raccontare la Carnia, i miei luoghi e le storie ascoltate da mia mamma. Noi carnici siamo un po’ selvatici ma ci apriamo facilmente. Vivo in un territorio incontaminato dove la natura offre orizzonti sconfinati di pascoli e montagne. La Carnia è donna e Arcimboldo la dipingerebbe con i capelli verdi fatti di abeti e prati davanti a allo specchio immobile di un lago o al fragore di una cascata. Dal carattere spigoloso sa essere anche molto dolce, curiosa e rompiscatole, gratificata dall’essere autonoma e indipendente. Mia mamma condivideva la solitudine e il divertimento con altre donne e come la Carnia era sempre aperta alle novità. E il mio B&B è un luogo di conoscenze e affetti.




STEFANO DE COLLE – B&B Stalut das Puestines
Benvenuti in quella che fu una piccola stalla con fienile della mia famiglia. Un’antica sacca in cuoio a tracolla racconta le vite di bisnonna, nonna e prozia che lavoravano come portalettere tra Avosacco e Piano d’Arta: viaggi di casa in casa per consegnare saluti e notizie, storie d’amore, emigrazioni, abbandoni e baci. In questa sacca ci sono i sentimenti antichi della gente di Carnia, un luogo dove le distanze si misurano con l’orologio e non con i chilometri. Le persone che arrivano ad Arta impiegano poco tempo a cambiare il modo di respirare e lasciarsi andare a ritmi rilassati. E scoprono un mondo inaspettato: porte aperte la notte senza chiavi; bimbi che giocano per strada; sentieri che invitano a scoprire la magia del bosco nelle ore dell’alba o del tramonto. Ti fermi per ascoltare il vento che respira tra gli alberi, la danza delle foglie, il canto degli uccelli. Il silenzio della Carnia è un’antivirus per l’hard disk del cervello e ripulisce i bug di sistema che tormentano l’anima. Parola di informatico.




MASSIMO VOLPI – Ristorante pizzeria Edelweiss
La pizza è una cosa semplice e tutto parte dalle mani. Acqua, farina, tempo e un forno caldo come il cuore della Carnia, terra solo apparentemente severa e austera. All’alba del terzo millennio ho capito che potevo essere un bravo pizzaiolo e fondere in una pizza le montagne carniche con il Mediterraneo: porcini, asparagi, ricotta affumicata e ogni tanto il radicchio di montagna. Un trionfo di essenze. Davanti a una pizza così puoi solo rallentare ed entrare in sintonia con i tempi di Arta dove la vita scorre a ritmi umani. Qui si recupera il senso dell’equilibrio e le giornate diventano spazi di condivisione con amici o di silenziose passeggiate in montagna. Oggi più che in passato la tranquillità è un valore importante e qui si trova ovunque, dalle terme ai sentieri di fondovalle, dalle pievi alle malghe, e perché no, davanti a una bella pizza fumante e profumata.




FRANCESCO E LOREDANA MORO – Il Giardino di Carnia
Qui sono il “facente funzioni” e sono contento di condividere con Loredana e i nostri ospiti il Giardino di Carnia, uno spazio che in piccolo offre il Genius loci della Carnia. L’orto è la mia grande passione, così come gli alberi da frutto, in particolare i meli che mi regalano un succo buonissimo. Gli abeti monumentali di oggi sono alberelli di Natale di ieri trapiantati in giardino che oggi costituiscono l’architettura della più ambita sala di lettura dei nostri ospiti che si immergono nel silenzio. Qui la cosa più naturale è staccare la spina, abbandonarsi alla pace carnica e confesso che anche io ogni tanto mi addormento su quel prato… Ma siccome non di sola pace vive l’uomo siamo ben felici di condividere con i nostri ospiti festicciole gastronomiche perché quando mi cimento alla griglia ce n’è per tutti!



Mancano gli Appartamenti Fides di Fides Bertuzzi, che purtroppo non ha potuto essere presente nei giorni in cui è stato fatto il reportage e comunque fa parte del Consorzio a tutti gli effetti.


MARIA & NICOLA - Green Lady Bug
Aggiungiamo poi di nostra penna Green Lady Bug, un'azienda che ha recuperato la coltivazione della canapa, tipica nella storia di queste valli, e che si è unita recentemente alla nostra realtà.


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