Dentro e fuori dall'acqua della Carnia

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         05 ago 2021 18:50
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Da una goccia a un lago:

esperienze da vivere

dentro e fuori l’acqua della Carnia


C’è l’acqua che ti avvolge in un tiepido abbraccio, che ti entra dentro e scioglie i muscoli e le tensioni accumulate da chissà quanto. E c’è l’acqua che ti stuzzica con freddi turbinii e bollicine, risvegliando il senso del tatto, intorpidito dalle scarpe, sempre chiuse e allacciate.
Tra il caldo e il freddo c’è una miriade di sensazioni e di sfumature di temperatura: tutte queste le trovi ad Arta Terme, in Carnia. Qui, dove l’acqua è presente ovunque, anche nelle leggende.


Il cuore pulsante di questo luogo è quello da cui tutto ha origine: la sorgente del torrente Bût. La Bût (in Carnia, i corsi d’acqua hanno nomi femminili) nasce nei pressi di Timau e del passo di Monte Croce Carnico, a un’altezza di 1656 m. L’acqua si getta senza timore giù dall’alta Carnia, saluta Arta Terme cambiando colore a seconda dell’umore del giorno e finisce per tuffarsi nel Tagliamento. Prima, però, di arrivare a questo punto, offre diverse occasioni di ben-essere, che puoi cogliere in tutte le loro sfaccettature. In questo articolo te ne diamo un assaggio.


Le Terme di Arta sono prime nella lista delle esperienze da vivere con l’acqua. Quella che cura e che rigenera è l’Acqua Pudia, di cui perfino i romani conoscevano le proprietà. Si tratta di un’acqua minerale solfato-calcico-magnesiaca-sulfurea che sgorga a una temperatura di 9° e che è particolarmente benefica per la cura di alcune malattie. 
Con la balneo-terapia si curano le malattie dermatologiche e reumatiche; con la fangoterapia si trova rimedio alle malattie dell’apparato osteo-articolare e alle malattie artroreumatiche, le cure inalatorie sono perfette per chi soffre di malattie respiratorie; e infine la cura idropinica è particolarmente indicata per le malattie gastroenteriche.

E poi c’è il relax donato dall’acqua (non termale) che riempie le piscine di quel calore che tutto sembra allentare. Lì, tra i 29° e i 35°, tutto lo stress si scioglie e sparisce. E tu, ritrovi la pace tanto desiderata, una sensazione di tranquillità che ha però ancora sete. Vuole uscire, tra le montagne e provare nuove sensazioni, sempre con l’acqua della Carnia.
E così ti prende il desiderio di esplorare quello che c’è fuori dal Palazzo delle Acque - così si chiama il luogo in cui hai vissuto la tua prima esperienza: le terme e l’area wellness. 


Zaino in spalla, scarponi ai piedi, cammini sui sentieri della Carnia. Ora che il tuo spirito è serafico, i tuoi sensi sono più ricettivi e il richiamo della natura non tarda ad arrivare. Tra il fruscìo del vento che passa tra gli aghi di pino e il suono croccante dei ramoscelli secchi schiacciati sul sentiero, senti il richiamo del ruscello. È un invito a togliere gli scarponi, liberare i piedi e immergerli nell’acqua fresca per sentire il guizzo della corrente tra le dita dei piedi e intorno la caviglia.


Molte escursioni sono pensate proprio come veri e propri percorsi sensoriali che ti permettono di ritrovare l’equilibrio tra mente e corpo. Non ci sono solo gli scrosci d’acqua che curano l’anima e il freddo intenso che rigenera dopo la salita: hai anche gli occhi da accontentare. I protagonisti qui sono perlopiù i laghi di montagna. Quelli di Cavazzo o di Sauris lambiscono i pendii delle valli e distendono il loro manto turchino da sponda a sponda. Quelli alpini sono macchie di cielo, di neve e sassi e di roccia: il panorama, vanitoso com’è, si specchia controllando la beltà di ogni suo profilo.

Di turchese però non ci sono solo i laghi ma anche le pozze formate dai torrenti, il luogo in cui l’acqua prende fiato. Ma è proprio quando decide di tornare a scendere e a riprendere vigore, che l’acqua chiama i più sportivi e i più adrenalinici. Nell’acqua che scorre nelle forre puoi fare canyoning: la velocità libera e senza freni delle cascate diventa tua. Senza che tu te ne accorga, l’acqua sei tu.


E così hai provato tutte le esperienze con l’acqua: dalle più rilassanti alle più energiche. Non ti resta che provare quelle magiche. Sì, perché si dice che i ruscelli della Carnia siano abitati dalle Aganes, le streghe d’acqua, esseri dispettosi ma ricchi di fascino, vestiti da colori sgargianti e in grado di attirare l’attenzione con la loro voce. Sapresti riconoscerla nel gorgoglìo di un ruscello? Non ti resta che venire in Carnia e scoprirlo.




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